SOTTOVOCE di Marta Donati
Dalla lettura delle sue liriche emerge l’ulteriore conferma di una lunga dimestichezza con l’esercizio poetico. Si dovrà prendere atto, con una punta di stupore, di una sorprendente maturità stilistica, vieppiù inattesa trattandosi dell’opera prima.
Marta Donati è nata tra i graffiti paleolitici camuni; scese – adolescente – la valle del lago Sebino, e furono le passeggiate nei dintorni della Franciacorta e delle torbiere a imprimerle le prime emozioni che ora, per caparbie spinte, nell’età autunnale dà alle stampe trasformate in ciò che, un po’ severamente, ha sempre tenuto nel cassetto: lontane e recenti poesie, vaganti ma tenaci memorie personali. Per Marta, quindi, l’incontro con la poesia non è recente e neppure fortuito.
Marta Donati è nata tra i graffiti paleolitici camuni; scese – adolescente – la valle del lago Sebino, e furono le passeggiate nei dintorni della Franciacorta e delle torbiere a imprimerle le prime emozioni che ora, per caparbie spinte, nell’età autunnale dà alle stampe trasformate in ciò che, un po’ severamente, ha sempre tenuto nel cassetto: lontane e recenti poesie, vaganti ma tenaci memorie personali. Per Marta, quindi, l’incontro con la poesia non è recente e neppure fortuito.
Dario Bentivogli
Marta Donati, nata a Borno, ha studiato a Brescia e Venezia; insegnante, diplomata in pianoforte, ha dipinto tessuti per la moda e ceramiche. Sposata, due figli e un nipote, quando non viaggia vive a Milano.
Sottovoce è la sua prima raccolta di poesie.