PREGAR... DI POESIA - di Wanda Girardi Castellani
...Il tema preferito delle poesie di Wanda Girardi Castellani è sempre stato l’amore. L’amore che unisce l’uomo e la donna… ma anche l’amore tra madre e figlio o quello che proviamo per la vita stessa. Nella sua immensa produzione le poesie di argomento religioso sono rare, e le cose rare risultano sicuramente tra le più preziose. In questo piccolo libro ne sono state raccolte la maggior parte, raggruppate possibilmente per argomento. Alcune poesie sono in italiano: Wanda per rivolgersi a Dio abbandona spesso l’amato dialetto veronese per passare a quella lingua nella quale ci hanno insegnato a pregare".
prefazione di Mirco Castellani
pp. 100 - 12,00 euro
ISBN 978-88-7440-295-3
ISBN 978-88-7440-295-3
Disponibilità immediata
€ 12.00
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Wanda Girardi Castellani, nata a Verona il 24 Febbraio 1931, è
stata una delle più grandi voci della poesia dialettale veronese.
Iscritta al Cenacolo fin dalla sua prima creazione nel 1949, è stata poi
Socia Fondatrice e Presidente Onorario dell’attuale Cenacolo, rinato
nel 1976. Come poetessa ha pubblicato una dozzina tra libri e raccolte
di poesia e come giornalista oltre cinquecento articoli sulla cultura e
sulla storia veronese. La “Poetessa dell’Amore” (come è stata più volte
chiamata) ha ricevuto dal 1969 al 2007 oltre 170 riconoscimenti
triveneti tra i quali ben 62 primi premi e ha organizzato lei stessa
decine di concorsi di poesia, dei quali l’ultimo nel 2016 nonostante
fosse già gravemente debilitata dalla malattia. Con centinaia di dizioni
di poesia, manifestazioni, convegni, conferenze, trasmissioni radio e
televisive ha promosso la poesia e la cultura veronese per oltre
sessant’anni, lasciando nel nostro patrimonio culturale un segno
indelebile, tanto da essere citata nelle antologie del dialetto veneto e
della letteratura veronese del Novecento. Dal 1983 fino al 2004, quando
la salute l’ha abbandonata, ha ricoperto la carica di “Araldo della
Castellania di Suavia”: un’onorificenza istituita nel 1300
dall’Imperatrice di Svevia, moglie di Federico della Scala, che viene
conferita alle donne che particolarmente si sono distinte nel lavoro,
nelle arti, nella politica ecc. L’interesse di Wanda non si è mai
limitato però al solo dialetto veneto: amava tutti i dialetti e in
particolare quello napoletano, nel quale amava anche scrivere e
recitare. Il suo libro Dedicado a l’amor nel 2011 è stato
tradotto in dialetto partenopeo dall’attore e poeta Salvatore Calabrese
ed è edito, come questo libro, da Bonaccorso Editore.
La sua vita è stata segnata a 49 anni dalla scomparsa dell’amato marito Nino e a 66 anni dall’insorgenza del morbo di Parkinson, malattia che l’ha progressivamente privata della possibilità di muoversi costringendola a passare gli ultimi anni tra letto e sedia a rotelle. La mente però è sempre rimasta lucida, riuscendo a scrivere a fatica o tramite dettatura fino agli ultimi giorni. Wanda ha varcato la “porta” dell’eternità l’8 settembre 2017 a seguito di un ictus.
Amava la vita, ma non aveva paura della morte perché, come conclude nella sua Orassiòn: Signòr, mi so che Te ghe sì!
La sua vita è stata segnata a 49 anni dalla scomparsa dell’amato marito Nino e a 66 anni dall’insorgenza del morbo di Parkinson, malattia che l’ha progressivamente privata della possibilità di muoversi costringendola a passare gli ultimi anni tra letto e sedia a rotelle. La mente però è sempre rimasta lucida, riuscendo a scrivere a fatica o tramite dettatura fino agli ultimi giorni. Wanda ha varcato la “porta” dell’eternità l’8 settembre 2017 a seguito di un ictus.
Amava la vita, ma non aveva paura della morte perché, come conclude nella sua Orassiòn: Signòr, mi so che Te ghe sì!