Bonaccorso Editore
via Mazza, 30/c - 37129 Verona - tel. 045 597159
c/c postale 27893304 intestato a Bonaccorso Seracini Domenico


Si possono ordinare i volumi chiamando lo
045 597159
o scrivendo per posta elettronica a
Bonaccorso Editore
Riceverete il volume a casa con allegato il bollettino postale intestato
per effettuare il pagamento quando vi è possibile.
Nessuna spesa di spedizione


Collana NARRATIVA CONTEMPORANEA - 2013

ISBN 978-88-7440-192-5

Estratto

Antonio Boatto

Il Tempio di Carne


"
...Bea non vuole fare ritorno a casa. Non vuole salire in aereo e lasciare l'Africa dov'è rimasta per un mese intero in una capanna fatta di canne e sterco di mucca e coperta di strame. Piange perché lasciare ha l'amaro sapore di un addio. Si trova benissimo sotto quel cielo equatoriale, la notte pieno di stelle, lampade scintillanti a portata di mano, appese a un soffitto blu scuro.
...
Il giorno della festa coincide con la vigilia del nostro rientro in Italia. La gente s'affretta da ogni sentiero, spunta per magia dalle macchie più scure della foresta dintorno. La chiesa si riempie dei loro variopinti vestiti. Arrivano con oche galline polli tacchini caprette ananas mais avocadi e banane in omaggio al pittore, alla moglie e alla piccola bianca regina. C'è il rito religioso, reso più intenso dai loro mesti e dolcissimi canti. La fila lunghissima che ci passa vicino per prendere l'ostia, sono piedi e poi piedi nudi o calzati da scarpe sdrucite, diverse di forma e colore anche nella stessa persona. L'ostia è pane per tutti. Poi il ballo sfrenato all'aperto con canti e con grida fino a che non scende la sera.
"Non andartene via. Non ci devi lasciare" le gridano in coro. Lei da sopra le mie spalle guarda e saluta commossa. Scendono lacrime calde sulla mia testa.
Bea non vuole lasciare questa terra che ama.

pp. 250 - 13,00 euro

Antonio Boatto conclude la sua formazione culturale classica ed artistica a Milano, città che segna anche l'inizio della sua attività, prima come insegnante e poi di artista. Convinto della validità estetica del movimento filosofico postmoderno, lo traduce nell'arte dedicandosi alla pittura e alla scultura con uno stile nuovo e autonomo. Attraversa gli ultimi decenni della vicenda figurativa italiana realizzando numerose opere storiche di grandi dimensioni e a livello internazionale, quali il Presbiterio della Chiesa St. Ann's a New York City, la Volta del Duomo di S. Marco a Pordenone, l'Abside del Santuario Madonna Queen National Shrine di Boston e la Porta Maggiore in bronzo della Cattedrale di Vicenza. Nel 2009 volta pagina e s'inventa "L'Amorfo", termine e concetto nuovi nel panorama universale dell'arte. L'amore onnipresente per la letteratura e per la filosofia, ben leggibile nei suoi manufatti artistici, fa capolino nella raccolta di poesie Sfinitezza, Libreria al Segno Editrice (2006), nelle riflessioni filosofiche del Diario Metafisico, Editoriale Programma (2008), in Parvula, quarantatre microstorie, Bonaccorso Editore (2009), in Via della croce, itinerario religioso per immagini a commento di mons. Pietro Nonis, Libreria al Segno Editrice (2010), in L'ora Sesta, poesie, Libreria al Segno Editrice (2010) e ne Il Tempio Di Carne (Bonaccorso Editore, 2013).

Antonio Boatto
via Passo Torre, 4
30029 San Stino di Livenza - VE
tel. 0421\324518 - cell. 3339487410
www.antonioboatto.com - arte@antonioboatto.com

ISBN 978-88-7440-191-8

Estratto

Stefano Milioto

L'assillo


"
...Era annoiato e stava vivendo un momento di riflessione, e attorno aveva un mondo insulso e senza idee, e il suo mondo era la televisione. E aveva un assillo, un cruccio, Marco Stagno, di sapere di che malattia sarebbe morto. Poco più che sessantenne, sapendo di andare verso il tramonto della vita,

Kristine gli si avvicinò, fino a toccarlo, e gli carezzò il viso. Anche lui le lisciò i capelli e le cinse le spalle con un braccio. Stettero così finché lei non gli sfiorò la guancia con le labbra che lentamente scivolarono sulle altre per congiungersi in un bacio profondo. E continuò, infilando la mano sotto la camicia e palpandolo nel petto, nei capezzoli, nelle ascelle. Marco subiva la foga crescente di Kristine, in un vortice di brividi diversi, un coacervo di sensazioni che gli nascevano dalla pena e dal senso della morte che aveva nell'animo e insieme da una concupiscenza che sboccava irrefrenabilmente dall'istinto. Le pulsioni gli appannavano la testa, e Kristine riceveva il massimo godimento nel vedere l'uomo godere mentre soffriva affranto dal dolore.

pp. 185 - 12,00 euro

Stefano Milioto è nato a S. Elisabetta (Ag) il 15/08/1943, è consigliere delegato del Centro Nazionale di Studi Pirandelliani di Agrigento. Oltre a diversi saggi sull'opera pirandelliana presenti negli Atti degli annuali Convegni Internazionali di Studi Pirandelliani e in riviste varie, ha pubblicato: per l'Editore La Rosa, il volume Pirandello, il Caos, PA, 1995; per Manni Editore, Lauretta - saggista e narratore -, Lecce, maggio 2001; per le Edizioni del Centro, I giorni dell'impegno, in onore di Enzo Lauretta, Agrigento, ottobre 2003.
E' narratore (La torre del Checco, Heliopsis scabra, Racconti di Cometa, Mounir - Premio III Biennale delle Isole Baleari-Corsica-Sardegna-Sicilia, racconto, trad. in corso e francese, in "Des nouvelles d'Imedoc, Isule literarie", Albiana-CCU 2002 - Vita di Augie; Maria e altre donne (racconti), 2006 e La Riparazione, 2008 Bonaccorso Editore di Verona).
La lezione cinematografica di Pirandello, saggio introduttivo ai Quaderni di Serafino Gubbio operatore, BUR, Rizzoli, Milano 2013.
Drammaturgo (Un club nell'Aldilà, pubblicato in Prima Fila; Perduti amori, pubblicato in Prima Fila e rappresentato; L'atroce notte, pubblicato in Prima Fila e nella Collana di Teatro d'oggi e di ieri dell'Editore Bonaccorso e rappresentato). Due commedie Eremo e Salomè hanno avuto menzioni speciali in importanti premi teatrali nazionali.
Sceneggiatore cinematografico (La sposa era bellissima, I salmoni del San Lorenzo, Maddalena).
Ha ricevuto premi e riconoscimenti per la saggistica, la narrativa e il cinema.

ISBN 978-88-7440-188-8

Prefazione di Giulio Galetto

Estratto

Giovanni Vidali

Le rose di Reading


"
..Ma Tommaso è certo di aver sentito dire che quando venne al mondo ci fu un grande "sconquasso" gestatorio, un grave trauma, dopo di che sua mamma non poté più avere figli. Così, il primo contatto col mondo fu con i lenzuolini della sua culla, morbidi e accoglienti, ma in fondo estranei al grembo dove si era trovato bene, tutto sommato, per nove mesi. Comunque, quello era l'alloggio. Il vitto fu compito della balia, e tutto finì lì. Non ci furono altre occasioni per lui di avere compagnia in casa, tranne quella dei genitori, e nemmeno questa durò molto. Fu forse allora che ebbe origine la sua natura irrequieta, la ricerca del nuovo, la fuga dalla tranquillità, e che trasformò in fasi di passaggio le buone occasioni, colte sempre soltanto a metà, che la vita gli offrì..."

pp. 384 - 18,50 euro

Giovanni Vidali (Verona, 1932) ha svolto per alcuni anni dopo il liceo varie attività di lavoro. Dal 1969, per circa trent'anni ha insegnato Linguistica Generale all'Università di Verona. Ha pubblicato articoli di poetica linguistica, fonologia e tradotto saggi di T.S. Eliot (ed. Bompiani, Severgnini). Si è occupato di aspetti biografici e letterari relativi a J. Ruskin e il gotico veronese. Nel 1970 è stato fellow dell'Università di Reading. Ha svolto ricerche in Olanda e Stati Uniti. Ha condiviso gli impegni accademici con la passione per la musica, fondando una orchestra jazz (University Big Band). Vive a Verona.

Vidali [...] ha scelto invece la terza persona: e il "narratore onnisciente" che parla di Tommaso (o Tomasin, o Thomas, o Tom: così varia il suo nome secondo i contatti col mondo dialettale veneto o con quello – prima sognato, poi reale – anglo-americano) si garantisce una libertà di racconto, un approdo di oggettività da cui non può non risultare favorita quell'impressione, cui si è alluso sopra, che qui "una" vita sia "la" vita. La vita, appunto: la scrittura di Vidali, mentre rifugge da preziosismi e da ricercate prove di stile, stendendosi invece con lineare semplicità, insaporita, a tratti, da inserti di forme dialettali e di battute in inglese (crediamo che l'incontro con Luigi Meneghello, lo scrittore che è stato capace di ricavare impagabili cortocircuiti di senso, di sentimento, di ironia e di nostalgia negli originalissimi accostamenti di dialetto vicentino, lingua letteraria italiana e lingua inglese) gioca le sue carte migliori nel farci sentire che in questa "storia" di Tommaso ci sono "storie" che un lettore può facilmente condividere.

Giulio Galetto

ISBN 978-88-7440-185-7

Prefazione di Antonio Seracini

Estratto

Beppe Calabretta

Hannah
e altri racconti


"
..Quando il giorno arrivò, la portai in San Martino. Entrammo e subito l'accompagnai verso il transetto, a sinistra. È bellissima, disse, però l'avevo già vista. Guardala lo stesso, osserva i tratti delicati e gentili, osservali attentamente. Sembra che riposi, l'artista è stato bravissimo. È di Jacopo della Quercia, un maestro, però anche lei era bella. Lei chi? Ilaria, Ilaria del Carretto. Pensavo fosse il nome della scultura. No, era una donna vera, la seconda moglie del Signore di Lucca, Paolo Guinigi. Morì giovanissima, di parto, come tua madre..."

pp. 101 - 12,00 euro

Beppe Calabretta è nato a S. Andrea Apostolo dello Ionio (CZ) il 14.12.1944. Dal 1970 vive e lavora a Lucca. Ha iniziato la sua attività letteraria pubblicando nel 1991 il romanzo Il cielo senza sole, Serarcangeli editore, Roma. Nel 1993 ha pubblicato, la silloge narrativa Epolenep, Nero su Bianco editore, Lucca. Con Mauro Baroni editore, Viareggio, pubblica nel 1997 il romanzo Il mondo limitato. Nel Maggio 2009 è stato pubblicato nella collana narrativa Bonaccorso Editore, Verona, il suo romanzo Il Pescatore di sassi. Nel luglio 2010 è stato pubblicato, da Bonaccorso editore, Verona, il suo romanzo, All'ombra di Narciso, che ha per protagonista il commissario Bruno Carcade, lo stesso de Il pescatore di sassi, in una vicenda che si svolge interamente a Lucca ma con una piccola puntata al mare di Calabria. Nel luglio 2011 è uscita la seconda edizione del suo primo romanzo Il cielo senza sole, Bonaccorso editore. All'interno, una lettera inedita di Guglielmo Petroni all'autore nella quale, tra l'altro, c'è scritto, "… Il libro, malgrado qualche ingenuità espressiva, qualche momento un poco incerto, è una cosa molto, ma molto interessante, assai al di sopra della media di tanta letteratura che va per la maggiore…" .

Beppe Calabretta il suo posticino l'ha davvero conquistato con il suo romanzo Il pescatore di sassi, a mio giudizio, finora, la sua opera migliore: un giallo appunto delizioso e intelligente, col suo stile fluido, forte, maturo. E, adesso, questi racconti non fanno altro che rafforzare il suo diritto a far parte della Letteratura.
Calabretta è uno dei tanti scrittori calabresi che portano in sé il vissuto dell'emigrante, hanno un cuore spezzato in due – e mi viene in mente il grande Noi lazzaroni di Saverio Strati –, palpitante in due luoghi: il posto natìo e quello di adozione per necessità lavorative, di sopravvivenza, di dignità dell'esistenza. Beppe, questo suo cuore spezzato che scrive ce l'ha sia nel paesino calabro di Sant'Andrea Apostolo dello Jonio che nella deliziosa città di Lucca...

Antonio Seracini

ISBN 978-88-7440-182-6

Prefazione di Marco Ongaro

Estratto

Davide Aliprandi, Giulia Basso, Silvia Colli, Giampaolo Greco, Massimiliano Maestrello, Caterina Martinelli, Roberta Nenzi, Adam Pomari, Tisa Tesini, Erica Venturini

Tutta colpa di Hemingway


pp. 120 - 12,00 euro

...A chi sarebbe davvero attribuibile la colpa o il merito di ciò che finisce ora sotto gli occhi del lettore, a Hemingway, a Kundera o al docente del corso? Il responso non può che essere uno: all'autore, sempre a lui. Poiché non esiste altra responsabilità se non l'auctoritas che ne designa il nome nella meravigliosa serie di trasformazioni nate da uno spunto qualsiasi, basso o elevato, appropriato o impertinente. E' l'autore a vincere e perdere la partita nel lasciare aperta la porta all'influenza o nel chiuderla, l'autore crea e ricrea l'opera da cui è attratto o contro cui prova repulsione e tutta la letteratura, alla fine, è fatta di questo. I precursori stanno nella nicchia del tempo, immensi schiavi delle arti, ad aspettare che i nuovi venuti traggano ispirazione per amore o per odio, per emulazione o per critica, e si impegnino nell'impresa di creare diversi scenari su vecchie gloriose scene arricchendo il patrimonio umano delle lettere...

Marco Ongaro

ISBN 978-88-7440-180-2

Estratto

Renato Scavino

Le notti di Eva
(nel paradiso terrestre)



“..Eva è sveglia. È affacciata al balcone di legno della sua casetta e ascolta il silenzio della notte. È immersa nella contemplazione delle cose, e il suo contemplare sta per prendere forma di riflessione, quando si accorge che un signore vestito di nero sta ritto in piedi di fronte a lei. Riconosce la fronte accigliata e il sorriso triste del principe Belzebub.
Adamo si è portato accanto a lei. Dopo essersi inchinato dinanzi alla donna, il principe Belzebub si rivolge direttamente a lui:
“Questa notte si svolge la nostra annuale festa di Valpurga”, gli dice. Oggi è il quindicesimo miliardesimo anniversario della nostra indipendenza. Esattamente quindici miliardi di anni fa ci siamo ribellati al dominio del buon Vecchio che regna lassù e ci siamo proclamati indipendenti. Siamo diventati “come Lui”, cioè suoi pari. Io sono stato inviato dal mio signore, il Serpente, per invitarti ad assistere alla festa insieme alla tua donna. Se volete seguirmi, sarà per voi un’esperienza indimenticabile...".

pp. 231 - 13,00 euro

Renato Scavino è nato a Saliceto (Cuneo). Vive e lavora a Savigliano.

Opere dello stesso autore:
Letteratura latina, Torino, 1994; Le opere degli scrittori latini, Torino, 1995; “La trattatistica” nei voll. I e II e “Il racconto” nel vol. III de Il gioco della finzione, storia della letteratura italiana a cura di Massimo Romano, Torino, 1996; La medicina magica nell’antica Roma, Torino, 1998; La saggezza di Orazio, Torino, 2003; La Bergera, una poetica storia d’amore in un’antica canzone popolare piemontese, Savi-gliano, 2003; L’ironia di Socrate ovvero un’etica della libertà, Torino, 2004; Integrazione e alfabetizzazione nel Distretto 2030, a cura del Rotary I., Alba, 2004; Santa Francesca Cabrini e l’emigrazione italiana in America, Savigliano, 2005; Un romantico infinito, analisi introspettiva della lirica leo-pardiana, Savigliano, 2005; “Gli scrittori e la letteratura” in Storia di Savigliano. Il ‘900, a cura di Sergio Soave, Savigliano, 2006.
“In onore e gloria del vino”, ode, in Parlar di vino, a cura di Sergio Pessina, Savigliano, 1993; “La sensualità del dolore nello Stabat Mater di Jacopone da Todi”, in La Mater Dolo-rosa presso la Veneranda Arciconfraternita della Pietà in Savigliano, a cura di Lodovico Buscatti, Savigliano, 1999; “La cultura” in “La nostra Savigliano” a cura del Rotary Club Savigliano, 1999; “Discorso per i caduti della Divisione alpina Cuneense”, pronunciato il 31 gennaio 2003 nel Teatro Milanollo di Savigliano, in Sessant’anni dalla ritirata di Russia, Savigliano, 2003.

ISBN 978-88-7440-179-6

Prefazione di Giulio Galetto

Estratto

Grazia Brunelli

Luna piena d'agosto



...Cara Selene,
solo una piccola mano pulita forse un domani alzerà il velo azzurro del primo fiore di primavera e la vita rifiorirà come nel bosco dei sogni di verità… attendimi Selene dove sai tu, non ti deluderò… Il tredici di agosto brillerà la Luna piena d’agosto… io ci sarò… abbi fiducia.
Il tredici di agosto avverrà il miracolo…
Rilessi.
…una piccola mano pulita…
Lessi ancora una, due, tre volte.
…attendimi Selene dove sai tu…
Quando? Quando?
…Il tredici di agosto brillerà la Luna piena d’agosto… io ci sarò…
D’un tratto la memoria mi aprì al ricordo del bosco.
…la vita rifiorirà come nel bosco dei sogni di verità…
Conoscevo quelle parole...”.

pp. 109 - 12,00 euro

Grazia Brunelli nasce nel 1953 a Verona, dove tuttora vive. Dopo aver completato gli studi universitari, presto assume la cattedra di docente di Lettere Italiane nella Scuola Superiore. All’attività professionale affianca l’impegno di studio nell’applicazione didattica della docimologia e nella comunicazione dei linguaggi.
È presente come esperta in corsi di aggiornamento per Insegnanti sulla didattica della lingua italiana; collabora come consulente per la comunicazione.
I suoi interessi nella semiotica del linguaggio letterario l’hanno portata a sviluppare nuove esperienze di scrittura creativa.
Tracce poetiche (Bonaccorso Editore) ha ottenuto il 4° premio internazionale della cultura dell’A.I.A.M per il Trofeo “Medusa Aurea”; è risultata finalista al concorso di poesia e narrativa “IL FORTE” 2011; si è classificata al 4° posto per la sezione poesia edita al Premio Letterario Giovane Holden - Lucca 2012. Altre sue liriche sono pubblicate nella raccolta antologica Danza e poesia (Granviale Editori) e in Versi d’autore (Associazione Culturale CircumnavigArte).
Pubblica ora il romanzo breve Luna piena d’agosto (Bonaccorso Editore).
Tiene aperto il dialogo con i lettori sul suo sito: http://www.graziabrunelli.it

"...Grazia Brunelli vuole raccontare una storia che arrivi a toccare un punto cruciale del senso del vivere: il punto in cui, attraverso il dolore e la lotta, il vivere per l’amore, per la bellezza, per l’autenticità vince sull’alternativa - troppo spesso apparsa trionfante - del vivere per il potere, per la negazione della bellezza, per l’inautenticità. È un tema “grosso”, è un “assoluto”. Per questo, se il nostro ragionamento è corretto, è ricorsa al mito e del mito - come da sempre fanno gli scrittori - ha costruito una sua variazione..."

Giulio Galetto

Si possono ordinare i volumi chiamando lo 045 597159 o scrivendo per posta elettronica a Bonaccorso Editore
Riceverete il volume a casa con allegato il bollettino postale intestato per effettuare il pagamento quando vi è possibile.
Nessuna spesa di spedizione