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Collana NARRATIVA CONTEMPORANEA - 2012

ISBN 978-88-7440-177-2

Estratto

Alessandro D'Errico

Prima e dopo
il 21-12-2012



“...Ti senti pronto Raymond?”
“Con il tuo consiglio e la tua benedizione sì, Eligio”
“Il mio consiglio durerà ancora per poco. La mia benedizione invece l’avrai per sempre.”
Seguì un momento carico di silenzio.
“Toccherà a te far rinverdire l’alloro” continuò il Maestro.
“Non è detto. Seguirò il destino che è stato deciso per me.”
“Non c’è solo il destino,” lo rimbrottò con affetto Eligio “non sottovalutare il libero arbitrio. L’uomo è stato messo nelle condizioni di scegliere tra il male e il bene, sempre.”
“Lo so Maestro” Raymond aveva abbassato il capo “è per questo che è nata la Compagnia. Il mondo corre verso il baratro senza rendersene conto, tocca ai difensori del drappo fermare tutto questo.”
“Il drappo, quasi me ne scordavo. Prendilo, sai dov’è.”
Raymond si alzò. Aveva sempre una sorta di soggezione quando si trovava ad aver a che fare con quel telo. Fece scattare il meccanismo segreto su un intarsio dello scrittoio e aprì lo scomparto nascosto con lo scrigno. Lo tirò fuori e con la copia della chiave che aveva in tasca ne estrasse il drappo.
Il passare del tempo aveva lasciato i suoi segni, ma tutto sommato era giunto alla soglia del terzo millennio in buono stato. Si inchinò un istante in raccoglimento, poi portò il drappo al capezzale del Maestro.
Eligio lo prese in mano. Aveva gli occhi velati di lacrime...".

pp. 335 - 15,00 euro

Alessandro D’Errico è nato a Modena nel 1961, è sposato con Susanna e ha due figli, Massimo e Sara. Si è trasferito a Verona all’età di 14 anni. Dopo la maturità classica ha conseguito la laurea in Giurisprudenza presso l’università di Bologna. In 28 anni di carriera giornalistica ha lavorato in tutti i settori dell’informazione: radio, televisione, quotidiano, rotocalco e ufficio stampa, ottenendo una formazione professionale completa. Inizia l’attività giornalistica nel 1984 durante gli studi universitari collaborando con il quotidiano “L’Arena”. Dal 1988 parte l’attività per l’emittente televisiva “Telearena” di Verona, dove oggi ricopre il ruolo di coordinatore redazionale. Nel 1995 viene iscritto nell’elenco Professionisti dell’Albo nazionale dei Giornalisti. Va particolarmente orgoglioso dell’attività svolta a favore del basket veronese, con oltre 700 telecronache e radiocronache sportive degli incontri della Scaligera dall’86 in avanti. Autore di testi teatrali e televisivi (anche per la coppia Franchi-Ingrassia), premiato nella sezione letteraria del Salone Internazionale di Umorismo di Bordighera nel 1981 e nel 1983, nel 2000 scrive con alcuni colleghi Il basket a Verona, compendio storico di questa attività sportiva nella provincia veronese. Nel 2009 pubblica Veline e Veleni (Bonaccorso Editore), testo di satira sulla televisione e sui reality show.
Dal 2003 è docente del corso di “Tecniche di giornalismo” con particolare attenzione al mezzo televisivo, e nel 2006 assume la responsabilità della cattedra di “Giornalismo Radiofonico e televisivo” (secondo anno della magistrale in Giornalismo) presso l’Università di Verona - facoltà di Lettere e Filosofia, corso di laurea in Scienze della Comunicazione.

ISBN 978-88-7440-175-8

Estratto

Catia Prati

Maschile tenerezza



Mi trovavo da zia Silvana ormai da dieci giorni, avendo rinunciato al proposito di ritornarmene a casa a patire la fame. I tempi in cui torme di diseredati si univano ad eserciti di pellegrini in marcia verso la Terra Santa erano passati e a me non rimaneva che accettare la fatale ed "umile" accoglienza della zia risoluta nell'affermare la regola cardine che sosteneva l'intero statuto del suo esiguo nucleo familiare: Risparmia, risparmia e lavora! Il che significava niente uscite serali, niente baldorie, niente happy hours, niente palestre, niente acquisti inutili ed in particolare limitatissimo utilizzo del telefonino. Erano consentiti solo beni "essenziali". Avevo accettato il principio, anche se a malincuore, nella speranza che a quella regola non se ne aggiungessero altre come il dormire su un letto di pietra e via discorrendo, perché le cure che profondeva nel farmi sentire, ciononostante, a mio agio denotavano un sincero affetto nei miei confronti. Adottai l'abitudine di recarmi di primo mattino all'edicola del paese per scorrere i titoli dei quotidiani e gli annunci economici.

pp. 205 - 13,00 euro

Catia Prati vive nella campagna emiliana che lei definisce "un documento d'inesauribile lettura".
Ha seguito studi linguistici e ha lavorato nell'industria privata.
Maschile tenerezza è il suo romanzo d'esordio, nato dal bisogno di rivalutare il ruolo femminile all'interno di una società dove sopravvivono focolai di misoginia talvolta di difficile interpretazione a causa della massiccia stratificazione di stimoli provenienti dal mondo mediatico.
L'autrice crede nella letteratura come strumento insostituibile per decriptare i complessi fenomeni sociali del nostro tempo.

ISBN 978-88-7440-167-3

Estratto

Mirella Leone

Le radici e la chioma



…“Questo scritto è una memoria di memorie: un insieme di ricordi, racconti, brevi e lunghi, eventi e aneddoti, che riguardano la famiglia di mio padre e quella di mia madre, che ho appreso, sin dall’infanzia, in modo rapsodico dalla voce di genitori, nonni, zii e prozii, memorie che sono rimaste fino ad ora dentro di me, sopite ma non obliate, prima di essere rievocate.
Si è trattato di annodare i fili, di sistemare i vari brani dei racconti, di ridare vita e voce a tutte quelle persone e, in molti casi, di mettersi ancora in ascolto per sentire vibrare le corde della loro anima. Ogni frammento di memoria ha avuto la sua collocazione e tutte quelle figure, da quelle più definite a quelle appena tratteggiate, o addirittura sfocate, hanno trovato il loro posto in un quadro unico, al centro del quale vanno a stagliarsi Pietro e Maria, mio padre e mia madre...
Questo scritto è anche una storia di storie. È la storia di due famiglie, in un iter storico di circa cinquant’anni, dalla fine dell’Ottocento alla fine della II guerra mondiale..."

pp. 263 - 16,00 euro

Mirella Leone è nata Caltanissetta nel 1948. Dopo aver conseguito il diploma del liceo classico, si è a laureata in Filosofia presso l’Università di Padova. Ha conseguito anche il diploma del liceo artistico e ha frequentato i corsi della Accademia Cignaroli di Verona. Nel 1966 ha vinto il primo premio del Concorso per giovani artisti di Benevento nella sezione del ritratto. Ha partecipato ai corsi seminariali delle scuole di specializzazione di Filosofia presso l’Università di Milano e di Urbino.Ha lavorato presso l’Università di Verona come esercitatrice di Filosofia, ha insegnato Lettere nelle scuole medie inferiori e Filosofia e Storia nei licei, in particolare negli ultimi venti anni nel Liceo Classico “Scipione Maffei” di Verona. Si è occupata prevalentemente di filosofia classica e ha partecipato a diversi Convegni producendo relazioni e contributi vari, in Italia e all’estero.

ISBN 978-88-7440-166-6

Estratto

Andreina Corso

Però non volevo



…“Bambini, ricordate cosa ha chiesto la volpe al piccolo principe?”
Simona alza la mano e insieme dice “Gli chiede di addomesticarla, ma il piccolo principe non conosce il significato di quella parola e così la volpe gliela spiega”.
Fabrizio conclude a voce bassa: “Addomesticare vuol dire creare dei legami”.
Sì è proprio così, la ricordate tutti la storia? Sìììì, dicono in coro, per forza, ce ne parli sempre.
Però è straordinaria, non vi pare? Cercavo di trascinarli in una riflessione. Sapete, è bello sentirsi unici, amati: infatti, quando il piccolo principe incontrerà la “Sua” volpe, non sarà come incontrarne un’altra, anche se in apparenza è uguale, perché è proprio quel legame che fa della loro amicizia qualcosa di unico e insostituibile.
È così anche tra noi, dobbiamo tenerci all’amicizia e per arrivarci bisogna aver pazienza e fare qualche piccolo sforzo, qualche rinuncia, per esempio ad aver ragione sempre e comunque su tutto…

pp. 224 - 15,00 euro

Andreina Corso nasce a Venezia il 5.11.1946
Insegnante e pubblicista, esprime attraverso la scrittura il bisogno di rivelare un mondo poetico con gli occhi della parola. Una parola rivolta ad esistenze e situazioni che le sono care e che sente di dover raccontare. Un piccolo e grande universo composto dai bambini, dagli emarginati, dalle difficoltà del vivere e dalla necessità d’indignazione di fronte ad ogni ingiustizia. Un’esigenza forte, già presente negli articoli giornalistici legati a soggetti che la società definisce deboli e nei precedenti libri pubblicati: Le mani d’acqua, Helvetia Editore - 1993; La madre naufraga, La baùta Edizioni - 1995; Il bianco reciso, Helvetia Editrice - 2006.

ISBN 978-88-7440-167-3

Prefazione del Prof. Ivano Tognarini
Postfazione del Prof. Leandro Piantini

Estratto

Walma Montemaggi

Nel bosco di Corniola



... ... Venne un giorno che il padrone ci convocò tutti e ci disse: Sono dispiaciuto ma vi debbo dire che questa è l’ultima quindicina che lavorate da me, chiudo. Vado via con la famiglia, perché come saprete gli eventi bellici incalzano, non posso più restare. Non c’è più lavoro, ci sono i bombardamenti e tutto è bloccato. Il fronte si avvicina. Siamo in stato di emergenza.
La parola “emergenza” in quei giorni era ricorrente tra la gente ma in quel momento che lo diceva il padrone, mi suonava minacciosa e generava in me un grande sgomento e tanta, tanta paura. Questa situazione di fame, paura, in più senza lavoro, mi provocava rabbia e ribellione. Erano i giorni della adolescenza, dei sogni verso la vita futura e vi era tanta voglia di vivere, di avere compagnie, amicizie, svaghi, divertimenti, di essere libere di progettarsi; la guerra ci rendeva infelici e ci rubava i giorni più belli della nostra vita, la giovinezza. Di questo eravamo tutti coscienti quando parlavamo tra noi ragazzi...

pp. 184 - 18,00 euro

Walma Montemaggi è nata ad Empoli (Firenze) nel maggio del 1926, ultima di sei tra fratelli e sorelle. Giovanissima, ha partecipato alla Resistenza come staffetta partigiana. In questo libro raccoglie testimonianze, sentimenti ed emozioni che hanno attraversato alcuni decenni di storia italiana. L’autrice ha pubblicato alcuni racconti su riviste e una raccolta edita dalla Lega comunale di Bagno a Ripoli (Firenze) del Sindacato Pensionati Italiani (SPI) della CGIL. Dopo aver frequentato le scuole elementari ed essere stata costretta ad andare a lavorare all’età di 11 anni, ha vissuto esperienze lavorative in fabbrica e poi come funzionaria del Partito Comunista e nell’Unione Donne Italiane. A metà degli anni ’60 ha fatto la scelta della famiglia dando alla luce il figlio Maurizio e dedicandosi alla sua crescita. Poi, reinventandosi, è tornata nel mondo del lavoro concludendo la sua esperienza presso l’Amministrazione Provinciale di Firenze dove ha trascorso il suo ultimo periodo lavorativo. Giunta alla pensione non ha cessato di impegnarsi socialmente collaborando per dieci anni alle iniziative del sindacato SPI CGIL di Firenze. Dopo la morte del marito Ilio Bastianoni, avvenuta nell’ottobre del 2007, che ha segnato il termine di un rapporto affettivo durato 52 anni, l’autrice vive con la serenità di chi ha combattuto tante battaglie, molte vittoriose.

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