LUNGO I FOSSI - di Luigi Giuseppe Grezzana
"L'osservazione quotidiana degli anziani insegna molto. Sono prodigio e fragilità insieme. Il nostro corpo è in grado di superare ostacoli incredibili, di neutralizzare una miriade infinita di sostanze strane e di insulti. Poi, però, crolla. Non di rado, questo succede quando si smette di sognare, desiderare, progettare. Alla morte, tuttavia, non ci si abitua.
Ogni volta ci si commuove. Malgrado si sappia che è ineludibile, la si combatte, ci si oppone. Si cerca sempre di spostarla "tre onde più in là".
E' un dire quanto mai incerto che dice tutto e nulla, ma che tradisce un bisogno mai pago.
Si era ricorsi a questo concetto a Venezia nel 1600, per delimitare il confine verso il mare, delle terre emerse sul delta del Po, su cui potevano contare i nuovi proprietari.
Il medico adatta questa idea ai suoi pazienti perché cerca sempre di spostare "tre onde più in là" la svolta.
Nell'uomo grandezza e limite convivono. E' il paradosso della nostra esistenza.
Meraviglia e assurdità abitano in noi, soprattutto, quando diventiamo vecchi.
Da una parte, i nostri organi hanno delle potenzialità che incantano, dall'altra si inceppano per dei motivi che, apparentemente, sembrano banali.
Le macchine, la tecnologia, serve della scienza, ci hanno consentito traguardi prestigiosi, grandi prodezze. Purtroppo, hanno conquistato ed occupato tutta la scena della medicina e si ripone in esse una fiducia eccessiva...".
Ogni volta ci si commuove. Malgrado si sappia che è ineludibile, la si combatte, ci si oppone. Si cerca sempre di spostarla "tre onde più in là".
E' un dire quanto mai incerto che dice tutto e nulla, ma che tradisce un bisogno mai pago.
Si era ricorsi a questo concetto a Venezia nel 1600, per delimitare il confine verso il mare, delle terre emerse sul delta del Po, su cui potevano contare i nuovi proprietari.
Il medico adatta questa idea ai suoi pazienti perché cerca sempre di spostare "tre onde più in là" la svolta.
Nell'uomo grandezza e limite convivono. E' il paradosso della nostra esistenza.
Meraviglia e assurdità abitano in noi, soprattutto, quando diventiamo vecchi.
Da una parte, i nostri organi hanno delle potenzialità che incantano, dall'altra si inceppano per dei motivi che, apparentemente, sembrano banali.
Le macchine, la tecnologia, serve della scienza, ci hanno consentito traguardi prestigiosi, grandi prodezze. Purtroppo, hanno conquistato ed occupato tutta la scena della medicina e si ripone in esse una fiducia eccessiva...".
pp. 219 - 15,00 euro
Luigi Giuseppe Grezzana è nato a Verona il 22 Marzo 1942.
A soli 24 anni, nel 1966, si è laureato a Padova in Medicina e Chirurgia.
Specialista in Gerontologia e Geriatria - Specialista in Cardiologia e Malattie dell'Apparato Cardiovascolare - Specialista in Scienza dell'Alimentazione.
Ha lavorato presso l'Ospedale Civile Maggiore di Verona, in Geriatria, dal 1966 al 1989.
Dal 1989 al 1992 è stato Primario di Geriatria all'Ospedale di Este-Montagnana (PD).
Dal 1992 al 2009 è stato Primario di Geriatria all'Ospedale Civile Maggiore di Verona.
Dal 1° Dicembre 2008 è stato Coordinatore del Dipartimento Interaziendale di Geriatria fra Azienda Ospedaliera di Verona ed Azienda Socio Sanitaria Locale n. 20.
Da 37 anni insegna all'Università dell'Educazione Permanente, di cui è Rettore dal 2016, e ad ogni lezione a cadenza quindicinale, l'Auditorium della Gran Guardia, capace di 700 posti, è gremito.
Insegna all'Università della Terza Età di San Martino Buon Albergo (VR), da oltre 20 anni.
Ha insegnato all'Università della Terza età di Sona (VR) e di san Giovanni Lupatoto (VR).
E' stato docente presso la Scuola di Specializzazione in Geriatria all'Università di Verona.
E' stato Vice Presidente Nazionale della Società Italiana di Geriatria Ospedale e Territorio (SIGOT).
E' stato Presidente Nazionale della Società Italiana di Geriatria Ospedale e Territorio (SIGOT).
E', attualmente, Presidente Onorario dell'Associazione Multidisciplinare di Geriatria - AMGe.
E' Direttore da 30 anni del Corso Superiore di Geriatria dell'Azienda Ospedaliera Integrata di Verona.
Da 20 anni è Direttore della Rivista Scientifica "Il Fracastoro", Bollettino degli Istituti Ospitalieri di Verona.
Ha scritto 5 libri:
Tramite insieme (1992),
Andare pensando (2001),
Geriatri, ladri di saggezza (2006),
Tre onde più in là (2010),
Il maglione grigio antracite (2016).
Ha organizzato e partecipato a numerosi Convegni nazionali ed internazionali.
L'attività Scientifica è cospicua e continuativa su argomenti di pertinenza geriatrica.
Un particolare interesse è stato ed è rivolto ad argomenti di Farmacologia Geriatrica.
Nel Novembre 2015 ha partecipato, come relatore, ad una Conferenza Internazionale voluta da Papa Francesco, tenutasi presso la Casina Pio IV nella Città del Vaticano, dall'Accademia Pontificia delle Scienze su "Salute e Povertà".
Nel Novembre 2018 ha ricevuto il Premio Vittore Bocchetta.
Il 29 Settembre 2019 ha ricevuto il Premio Nonno Verona - I Edizione, dal Comune di Verona.
Il 13 Dicembre 2020 gli verrà conferito il Premio Santa Eufemia per la promozione della Dignità Umana.