LO STRATO D'ACQUA - di Paolo Centenari
“Tu, cosa vorresti diventare?”
Il bambino abbassò lo sguardo, s’infilò le mani in tasca e rispose: “Vorrei diventare felice”.
Nonostante avesse parlato a bassa voce, sembrò che tutti gli invitati a quella festa l’avessero sentito rispondere e si avvicinarono e formarono un cerchio e i loro corpi si piegarono in avanti, mentre con gli occhi lo indagavano incuriositi e c’era chi sorrideva e chi aspettava a bocca aperta di sentire ancora qualcosa.
L’uomo grasso e sudato si guardò in giro compiaciuto: “Intendevo dire cosa vorresti fare quando sarai adulto...”
“L’uomo felice” ribadì il bambino.
“E adesso, non sei felice?”
“Lo sono. Ma adesso sono un bambino. Mia madre afferma che è difficile esserlo quando si è adulti”.
Una giovane donna si fece avanti, si chinò su di lui: “Conosci qualcuno che sia felice?”
“Mio padre”.
L’autore possiede le magie e gli incantamenti dei grandi narratori che sanno affascinare ed irretire e che non ti stancheresti mai di stare ad ascoltare e vorresti che il racconto non finisse mai.
Il racconto, espresso con squisita naturalezza e vivida precisione concettuale, narra una progressiva discesa agli inferi che priva a poco a poco il protagonista, nel ritmo incalzante della narrazione, dei legami, degli amori e degli affetti familiari, ne descrive l’inquietudine devastante causata dal rimorso per una colpa consumata nella realtà o nella zona d’ombra dell’anima. Un racconto nitido, preciso sulla insignificanza del nostro agire dei nostri programmi e propositi, sulla impossibilità di essere diversi e meritare un destino migliore.
pp. 182 - 10,00 euro
Paolo Centenari nasce a Soave il 18.12.1946. Vive e lavora a Verona. Sposato, ha una figlia.
Dirigente d’azienda è laureato in Economia e Commercio. Dal 1970 al 2001 ha svolto la sua attività professionale in una grande azienda multinazionale in Verona. Dal 2002, dedicando ad essa una piccola parte del suo tempo, unisce all’opera di scrittore una attività di volontariato professionale nei confronti del settore non profit. Ama la musica, suona pianoforte e chitarra, dipinge con grande discontinuità. Ha una passione travolgente per la bicicletta su strada: è facile incontrarlo, piegato dalla fatica, mentre pedala sulle colline della Valpolicella o dei monti Lessini dove, parlando di una emozione da altri descritta, ha la sensazione di “scivolare sulla spina dorsale del mondo”.
Nell’aprile del 2003 ha pubblicato per le Edizioni Tracce Storie d’animali.