IL RITORNO - di Francesco Baldassi
È trascorso mezzo secolo da quando, ragazzetto poco più che undicenne, Donato ritornò con i suoi a Roma. Mezzo secolo tondo, dopo esserne partiti otto anni prima, ‘sfollati’ a motivo della guerra, andandosi a stabilire nel paese di origine e di nascita di suo padre.
Così ieri - dopo aver sostato un poco presso la tomba paterna, per una rapida visita - egli andava considerando quei lontani eventi e tutto il tempo trascorso nel suo paese d’adozione.
Oscillava nel pensiero tra la percezione del presente e la rievocazione del passato, tra i ricordi di luoghi ed avvenimenti e la loro apparizione concreta, tra il sentimento delle giovanili amicizie, l’angoscia dell’ineluttabilità del tempo e la speranza del ricupero reale dell’esistenza perduta..
E non è un caso che Baldassi insista parecchio su un ascetismo di fondo, sull’esperienza del distacco interiore, sottolineandone non solo il valore di scelta di vita, ma anche e soprattutto di esigenza conoscitiva, di atteggiamento morale. Si inserisce qui l’ultimo, ma non il meno importante, dei motivi che rendono assolutamente coinvolgente questo romanzo: l’anelito profondo e incessante ad un’autenticità di vita che solo la religione, intesa nel senso più pienamente francescano del termine, può esaudire..
Giuliana Cutore
pp. 343 - 16,00 euro
Francesco Baldassi, classe ’38, è nato a Roma dove risiede e ha svolto la propria professione di insegnante.
Attualmente la condizione di pensionato gli permette una intensa attività di riflessione scritta - oltre alla pratica della poesia, i cui inizi risalgono verso la fine degli anni Cinquanta.
Ha avuto esperienze in ambito religioso e un certo coinvolgimento nell’ideologia marxista, che ha abbracciato per più decenni.
Nel presente si interessa massimamente della propria testimonianza della fede, attraverso la creazione poetica e la riflessione scritta.
Ha pubblicato le seguenti sillogi poetiche:
Ceneri del Cortile (Rebellato, 1969); Identificazioni e Ossessioni (Gabrieli, 1976); Questa luce indossata dalle nostre parole (Rebellato, 1983); Prova generale (Gabrieli, 1985); Stupore (Gabrieli, 2003); Il Volto e la Parola (Pigreco, 2004); L’uomo è la sua minaccia (Tabula fati, 2005); La forza della vita (Nicola Calabria, 2006); Amore coniugale (Tabula fati, 2006); Lieve il vento (Tabula fati, 2007); Maranathà (Nicola Calabria, 2007).
Ha conseguito numerosi premi e riconoscimenti, anche dalla critica specializzata.
Esordisce nel settore narrativa con la presente opera.