IL CUOCO FELLONE - di Marco Ongaro
Il cuoco fellone di Marco Ongaro è un’opera buffa in due atti davvero graziosa. Questo signor Ongaro cantautorscrittore (e pure poeta... ricordiamoci del libro di poesie Visto e considerato, creato insieme a Massimo Rubulotta) per i suoi simpatici personaggi predilige le quartine rimate (ABBA) e il ritmo veloce del verso metastasiano, ama, da espertissimo autore di bellissime canzoni, i ritornelli in funzione rafforzativa, e inoltre i cori dal gusto leggermente ironico. A me sembra che tutto giri intorno a Giustina, la cameriera, giovane donna desiderosa di aprirsi all’esperienza dolcissima dell’amore, ma quello vero, fatto di sentimento e delicatissimi gesti, anche timidi, se si vuole, ma sinceri e dettati dal cuore. Il luogo degli eventi è un ristorante, necessariamente costituito da cucina e sala, e da chi vi lavora dentro. Oltre la già nominata Giustina, ci sono altri personaggi, buoni e cattivi: Nuccio il capo cuoco, appunto colui che presto si rivelerà il disonesto, l’imbroglione, il crudele, l’assassino reale dei gatti cucinati e fatti passare per lepri e conigli; Yang l’aiuto cuoco, l’immigrato cinese, timido, riservato e segretamente innamorato di Giustina...
Antonio Seracini
Marco Ongaro nasce a Verona il 26 luglio 1956. Inizia la sua attività artistica come cantautore, pubblicando nel 1987 l’album AI, che gli vale la Targa Tenco per la migliore Opera Prima, cui seguono nel 1990 l’LP Sono bello dentro (Rossodisera/BMG) e nel 1995 il CD Certi sogni non si avverano (Rossodisera/SonyMusic).