ELISIR D'AMORE - di Maria Teresa Stillo
"L'arte si manifesta nell'insaziabile ricerca di esprimere percezioni, emozioni, sentimenti e interpretazioni che si muovono, in cerca di sbocchi, nella sfera personale e soggettiva dell'artista. Ed è proprio l’atto creativo, con la sua esplosiva energia, che riesce a liberare tutto questo materiale informe dal coacervo intimista dell'autore, dandogli una forma ed un linguaggio distintivo con cui presentarsi alla lettura del mondo esteriore.
Ho sempre pensato che certe forme espressive abbiano, più di altre, la particolare magia di saper aprire le tante porte che nascondono e difendono il mondo più nascosto - e perciò più vulnerabile e prezioso - di chi le utilizza.
Maria Teresa Stillo, nella sua incessante produzione poetica, manifesta questa pulsione bivalente: una specie di doppia forza che la spinge ad esprimere e condividere il suo mondo, e, insieme, la incita quasi a nascondersi, a proteggersi dal contesto allargato, troppo chiassoso e mutevole per la sua percettibilità.
Per questo, le sue poesie vanno sorseggiate con rispetto, come un buon bicchiere di vino, un po' alla volta, davanti ad un camino acceso o in un prato soleggiato, seduti all'ombra rigeneratrice di un albero, con la mente libera e il cuore leggero e disponibile. Prediligono l'accompagnamento di note silenziose, che provocano sintonia di battiti e risonanza d'animo tra chi ascolta e la sussurrata voce dell'autrice.
Questa delicata apertura aiuta a penetrare i suoi versi fino a scorgervi una forza dirompente, che si traduce in un infinito desiderio di librarsi come farfalla verso un mondo più a misura della sua sensibilità, più rispondente a un doloroso sentire che aspira finalmente a rompersi in gioia pura.
Lo stesso spaziare nel vuoto cos'altro può simboleggiare se non la ricerca di un peso, di una consistenza più vera in un mondo tutto di sua concezione, più alto, più spirituale, dove s'incontrano le anime e dove i corpi sono semplici custodi di qualcosa di inalienabile e di molto prezioso? La sua "adorata" solitudine, delicatamente presente come uno sfondo di acquerello, mi fa pensare all'aspirazione, al sogno mai arrestato di relazioni profonde, di intuizioni, di nuovi modi di essere, di vivere, di amare che sgorgano da una fonte inesauribile ispirata dalla natura.
Il suo scrivere quindi è un'apertura, un messaggio che, sotto forma di delicata melodia, è capace di straripare dalle nostre anime, di battere fortemente i pugni sul nostro cuore per dare il via ad una rivoluzione pacifica che può nascere solo nel silenzio della contemplazione personale".
Antonio Seracini
ISBN 978-88-7440-333-2 - pp. 184 - 15,00 euro
ELISIR DI DONNA
Maria Teresa Stillo
pp. 184 - 15,00 euro
pp. 184 - 15,00 euro
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€ 15.00
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Maria Teresa Stillo è nata a Sant'Andrea Apostolo dello Ionio, un paesino della Calabria; ha vissuto per una ventina di anni a Milano, poi si è trasferita ad Ancona, dove abita tuttora.
Mamma di un figlio, oggi musicista, per diverso tempo si è occupata con profitto di bambini con problematiche particolari.
L'attrazione per la ricerca interiore e l'indagine spirituale la portano a fare diversi viaggi in India, dove avrà modo di apprezzare la spiritualità orientale.
Rientrata in Italia continua il percorso di ricerca interiore in un eremo delle colline marchigiane, dove approfondisce la meditazione e lo zen.
L'animo sensibile di Maria Teresa Stillo e la sua capacità di rendere il linguaggio originale e unico, trovano spazio nella poesia di vario genere: da quella zen e taoista a quella d'amore, senza tralasciare sfumature originali e ironiche. Di indole riservata e sensibile, ha presentato le sue poesie in luoghi alternativi come librerie specializzate della città, centri olistici e comunità monastiche.
Alcune sue poesie sono state trasformate in canzoni da alcuni cantautori marchigiani, tra cui Gianni Marasca.
Collabora anche con Il Foglio Notizie dell'Associazione "Il Borgo" di Petritoli (Fermo) e ora - dopo una piccola raccolta autoprodotta in sole poche centinaia di copie, Passaggi e passaggi, passaggi (2014) - con considerevole gratitudine a Bonaccorso Editore, si presenta al pubblico con la sua prima vera opera:
Elisir di donna.