'NA FOJA - di Giuseppe Manzini
Giuseppe Manzini era anche un poeta del Cenacolo di Poesia Dialettale Veronese, forse dimenticato troppo in fretta, forse una delle figure non di spicco, ma sempre presente ed attivo, che diede lustro al Circolo e a Verona ricevendo numerosi premi e riconoscimenti anche a livello nazionale. Ricordo che da piccolo mi portava a queste serate – mi pare ai Veterani in via Amanti – e probabilmente da queste serate è nato anche in me il “germe della poesia”. Ricordo i vari Tolo Da Re, Beltrami, Beltramini, Sartori, la giovane Wanda Girardi Castellani e lui – el Bepi come lo chiamavano gli amici – che leggeva la sua straordinaria ‘Na Foja con Berto Barbarani che da “lassù” sorrideva soddisfatto. (...) Subito dopo la morte, avvenuta nel 1975, feci una minuziosa opera di ricerca e restauro delle sue poesie, alcune scritte in foglietti riposti alla rinfusa in una vecchia scatola color verde, altre sparse qua e là nel suo scrittoio battute a macchina oppure scritte a mano. Se non avessi fatto così la sua opera sarebbe stata consegnata alla vacuità del tempo e perduta. Poi riscrissi completamente tutti i testi a macchina con la famosa Lettera 22: due copie con la carta carbone di colore blu. Il tutto rimase sbiadito a riposare per 30 anni ed ora, come in una favola per bambini, la poesia-bella addormentata si è risvegliata e cammina nel mondo dei vivi tra la gente perché anche se il poeta muore… la poesia non muore mai. Ah, dimenticavo di dirvi: Giuseppe Manzini... fra le tante cose... era mio nonno.
Mauro Dal Fior
Giuseppe Manzini nacque il 1° maggio del 1904 a Verona e morì nel 1975. Conseguì il diploma di geometra e per molti anni lavorò “all’impresa comunale del Gas”. Un felice matrimonio con Mariarosa Puglielli – sorella del noto scultore veronese Vincenzo “Cen” Puglielli. Presidente del gruppo donatori di sangue Il Samaritano. Presidente della sezione di Verona dell’Associazione Artiglieri d’Italia. Il suo amore per la poesia in lingua veronese, ma anche in lingua italiana, durò tutta la vita e lo portò ad ambiti traguardi con riconoscimenti e premi di poesia sia a Verona che nel resto d’Italia.